Storicità
uanti, pur di avere un qualche ruolo nel mondo, non esitano a sottomettersi ad autorità arbitrarie e inutili? Quanti si impegnano a legittimarle organizzando il pubblico consenso con la retorica del progresso inevitabile e dell’accelerazione programmata? Ê più ciò che ci unisce o ciò che ci divide? Dipende dalle circostanze. Nell’esperienza ordinaria, quando non si oltrepassano i limiti dell’impiego, della famiglia e del vicinato i nostri comportamenti sono comuni e prevedibili. Nelle situazioni cruciali, quando è la nostra stessa esistenza ad essere messa in gioco, le differenze esplodono e diveniamo incomprensibili gli uni agli altri. All’improvviso diveniamo inermi di fronte ai capricci della vita e della morte. Contro queste eventualità la società si è da tempo vaccinata. La civiltà di massa si è proposta di eliminare metodicamente la diversità e di imporre l’uniformità. L’ironia è un’arma micidiale nelle relazioni sociali. Chi sa pronunciare l’u