Ad imitationem

 

Durante il periodo estivo il traffico era congestionato. Lunghe file di auto scorrevano come tartarughe lungo le autostrade, sotto un sole cocente. Questo accadeva perché quasi tutti gli automobilisti partivano nelle stesse ore. Da qualche anno i mass-media hanno incominciato a proporre “vacanze intelligenti”, suggerendo di mettersi in viaggio in quei momenti in il traffico era più limitato.  Quali sono state le conseguenze? Le autostrade continuano a essere intasate perché adesso la maggioranza degli automobilisti segue le ore consigliate dai mass-media.

 

Quando ci si lamenta perché le istituzioni (scuola, giustizia e sanità) non funzionano, il politico dichiara candidamente di avere pronta in cassetto una riforma. In questo modo si sottrae alle accuse e si attribuisce un potere demiurgico.

 

Viviamo in un periodo di clamorose e repentine trasformazioni. Quasi ogni giorno dobbiamo cambiare maschera, adattarci a una realtà che conosciamo solo sommariamente. La nostra stessa coscienza sembra ogni volta sfuggirci di mano.

 

Le previsioni sul terzo millennio non fanno che appiattire il futuro sul presente. Proiettiamo sull’avvenire la risoluzione dei problemi che oggi ci assillano, o cerchiamo di oggettivare, elevandola a profezia, la nostra concezione del mondo.

 

Mentre calano le malattie fisiche, aumentano le malattie mentali. Questo significa che il “ benessere” non è capace di assicurare la “felicità”. Occorrerebbe un alto grado di tranquillità  (magari quella predicata da Epicuro), che l’attuale società non può garantire.

 

Se la scienza è la chiave che ci apre tutte le porte immaginabili perché, nonostante le sue eccezionali scoperte, continua a permanere il mistero sul mondo in cui abitiamo?

 

Mentre l’amore è gratuito (nessuno è obbligato ad amare), il matrimonio è oneroso (vi si impegna, nel bene o nel male, tutti i propri averi per il resto della vita).

 

La pubblicità lancia perentori inviti a usufruire di una felicità generica, investire in essa tutte le proprie aspirazioni. In realtà la felicità incoraggiata consiste nella soddisfazione di bisogni indotti. Gli spot presentano oggetti da consumare senza alcuna riflessione sul movente e sui fini.

 

La mia non l’ho spesa  perché non c’era nulla da comprare.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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