Incertezza
Gli stati attuali hanno bisogno più che mai di una metafisica per controllare le menti dei governati. Non essendo disponibili tranquillizzanti sistemi filosofici, si è affidato tale compito alla scienza che ci farà immergere nella televisione totale.
Non si acquisterà mai l’umorismo se non si impara a
ridere di se stessi.
A volte soppeso le parole e mi sembra di essere doppiato
da un altro.
Già nel 1994 Dario Antiseri, L’incertezza dei piani
e dei progetti, in Il mondo incerto a cura di Marcello Pera,
Roma-Bari, Laterza, sottolineava i limiti della ragione. “Non c’è certezza nella
scienza” (p. 171). “Noi non possediamo nessun criterio di verità” (Ibid.). “ La
scienza per esistere ha bisogno di presupposti puramente metafisici” (Ibid.).
“l’etica è senza verità” (p. 172). “Non esiste nessun metodo razionale per
stabilire quale sia la società perfetta” (Ibid.). Il potere politico può
venire controllato ma non giustificato (Ibid.). “Le azioni umane intenzionali
hanno sempre e comunque conseguenze inintenzionali” ( p. 188). Con queste informazioni vengono meno tutti i
presupposti che garantivano i sogni della modernità.
Di un politico che resta a lungo al potere (quasi vita
natural durante) la gente sentenzia: “ è
una persona molto intelligente”. Probabilmente per prevenire qualsiasi accusa di
idiozia.
Non è affatto facile distinguere l’imbecillità
dall’astuzia politica.
Tutti gli avvenimenti, anche i più insignificanti,
quali un dibattito politico o una partita di calcio, una volta trasmessi dai mass-media
si trasformano in spettacolo. A quel punto non è più possibile stabilire alcuna
regola che distingua il vero dal falso. La realtà si trasforma in tante
immagini diffuse da uno specchio in frantumi.
La pubblicità si occupa di tutto quanto fa spettacolo.
Giornali e telegiornali hanno abbinato la via crucis del venerdì
santo ai bollettini meteorologici sulle vacanze pasquali. Una superficiale
contrizione è stata coniugata a una meccanica spensieratezza.
L’unico modo per essere accettati in una società è
uniformarsi alle sue consuetudini.
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