Patres familias
Cosa c’è di più ridicolo di un padre di famiglia che ripete al figlio le raccomandazioni per la scuola, ricevute a suo tempo, e mai ascoltate, dal proprio genitore? Gli anni trascorrono stancamente, i figli diventano padri e non sanno fare altro che trasmettere le loro parche esperienze collaudate dal comune buon senso e dalle gride dei mass-media. La vita prosegue per inerzia: ognuno di volta in volta beve, passa la coppa e non si preoccupa del sapore della bevanda.
La moralità obbliga a sottomettere se stessi alle
opinioni generali, alle abitudini inveterate. Per giustificare questo ossequio
si rimetteva tutto nelle mani di Dio. Ma cosa accade adesso che la fede nella
divinità si va eclissando? È la pubblicità che si arroga il potere divino di determinare
i nostri comportamenti e di giustificarli con l’inerzia della consuetudine.
È più facile dimostrare l’esistenza di Dio che
l’esistenza della Verità. Anzi sovente la prima è stata garante della seconda.
La Verità è ammessa come scontata nella prassi quotidiana, dove spesso i dubbi
vengono sotterrati per poter vivere un’esistenza spensierata.
Non bastano le nostre dipendenze genetiche e
psicologiche; dobbiamo abbracciare anche la soggezione politica, la
burocratizzazione delle coscienze, affidarci come terracotta ai vasai che ci modelleranno
secondo i propri gusti.
Di quante cose il nostro secolo ha predicato l’eclisse
perché non rientravano nei progetti di un progresso inarrestabile ! Non è ancora
lo sport preferito dalla maggioranza dei sociologi preannunciare la morte di
qualche istituzione perché non si accorda con lo spirito dei tempi?
La vita non è già abbastanza dura. La si è voluta
complicare con la politica. È lei che ritarda le decisioni dei burocrati e,
alleata con la pubblicità, determina le nostre consuetudini. Dobbiamo seguire i
suoi riti sugli schermi televisivi, dove i rappresentanti delle diverse fazioni
duellano verbalmente, i giornalisti corrono a piazzare i microfoni dinnanzi
alle labbra dei segretari di partito, come se non ci fosse nulla di più
importante da apprendere.
Nella modernità siamo state le cavie di un insensato
esperimento: instaurare un mondo rispecchiabile dalla ragione, dove tutto fosse
previsto, calcolato e regolamentato.
Le legittimazioni del potere si riducono a noiosi
esercizi di retorica.
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