Specializzazione
Nella nostra società permane, se non si esaspera, il principio di autorità (auctoritas). Se abbiamo una lite con il vicino ci rivolgiamo a un avvocato, se abbiamo mal di denti andiamo dal dentista e atteniamo al loro parere. Con l’accrescersi delle specializzazioni si dilata il numero degli esperti della cui opinione abbiamo bisogno. Dipendiamo sempre più dagli altri e l’unica consolazione può essere il fatto che anche gli specialisti devono rivolgersi ad altri specialisti. Viviamo in un regime di completa soggezione.
Comprendere se stessi è la più difficile delle prove,
dalla quale non sapremo mai con certezza se abbiamo meritato il successo o l’insuccesso.
L’arte crea mondi a cui il fruitore può partecipare
senza esserne emotivamente coinvolto.
Possiamo concepire l’eternità solo come la ripetizione
dell’identico, immobilità delle sensazioni e dei pensieri.
Il riso serve a disinnescare uno stato di tensione
rivelando che una condizione di fatti temuta come pericolosa in realtà non lo
era.
La comunicazione oggi avviene troppo in fretta. Della
raffica di messaggi, di cui spesso non afferriamo neppure il significato, ben
poco si consolida nella memoria. La pubblicità, che in questo campo agisce da padrona
incontrastata ripete i suoi annunci all’infinito, La televisione e i social
network si contendono il dominio nella disseminazione di notizie.
La burocrazia raggiunge il suo culmine quando si pone incondizionatamente
al servizio della tecnica, quando quasi tutti divengono funzionari di un
apparato che lascia intravedere risultati più o meno straordinari, ma che in
realtà si preoccupa soltanto della propria sussistenza.
La mia esistenza l’ho sempre vissuta nell’attesa. Mi
sono aggirato nei labirinti della burocrazia; ho aspettato nelle corsie degli
ospedali, nelle aule scolastiche preparandomi per gli esami. I motivi di tali
attese non li ho ancora ben compresi. Forse la vita vuol farci capire, con modi
bruschi, che non è stata inventata per noi, ma per ragioni, che esulano dalla
nostra comprensione.
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