Illuminati

 Giorno dopo giorno, mentre dedichiamo tutti i nostri sforzi a esorcizzare la morte, moriamo.

 

Per gli attuali “illuminati” la vita sarebbe una bella tela, incrostata da secolari pregiudizi, che la rendono irriconoscibile ai più. Toccherebbe agli intellettuali, chierichetti della verità, rimuovere, da scrupolosi restauratori, le incrostazioni dal quadro, che alla fine del trattamento, apparirà in tutto il suo splendore e si manifesterà alla ragione nella totalità del suo significato. A quel punto saremo simili ad angeli potendo ammirare direttamente la realtà- Tutte le nostre azioni non potranno che essere giuste adeguandosi a un modello privo di difetti. In tal modo si raggiungerà l’originaria innocenza inseguita da tutte le utopie.

 

L’accelerazione in politica genera la rivoluzione. Il sovversivo non ha la pazienza di combattere la lenta guerra di posizione che caratterizza la politica ordinaria, mal si adatta a giocare nella lotteria elettorale. Vuole che il suo progetto si realizzi subito e nella sua completezza, senza patteggiamenti con la parte avversa. Aspira al potere senza doverlo condividere con gli altri per plasmare secondo i propri ideali la società ordinaria fondata sulla ingiustizia. Il rivoluzionario è fermamente convinto di avere una missione da compiere e su questa persuasione fonderà la propria esistenza aderendo a quei gruppi che condividono le sue certezze. Eseguirà ciecamente ciò che il gruppo decide, perché esso è la materializzazione dell’idea. Distribuirà volantini per conquistare l’assenso degli indecisi; accalcherà le piazze per contestare il sistema. Si trasformerà in uno strumento del suo partito, nel braccio secolare della volontà collettiva.

 

Per dominare il mondo la ragione ha favorito l’illusione di un prossimo stato di felicità universale.

 

Siamo schiavi che parlano in continuazione di libertà solo per sentito dire.

 

Intravediamo la fine del mondo perché esso non sa più inventare modi per farci divertire.

 

Alla chiacchiera inflazionata dai mass-media dovremmo rispondere con un silenzio assoluto. Su ciò di cui tutti possono parlare conviene tacere.

 

La felicità non appartiene agli uomini a meno che non mettano a dormire le loro coscienze e si affidino alle promesse di qualche predicatore. Il mondo è un grande ospedale e la vita una malattia da cui nessun medico ci potrà guarire.

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