Stabilità

 La stabilità delle relazioni sociali può essere garantita solo da un insieme condiviso di norme e credenze. Una crisi di identità nella coscienza storica destituirebbe di senso qualsiasi istituzione.

 

Bisogna attribuire un valore assoluto alla differenza, se non si vuole precipitare nella più oscura indifferenza.

 

Partecipare a una manifestazione di piazza innesca la convinzione di essere diventati protagonisti della storia. Una folla anonima si autoconvince  di trovarsi al centro dell’interesse generale.

 

Quale scienza sarebbe in grado di risolvere i problemi dell’universo o anche di una singola esistenza? Chi le potrebbe affidarle come fine il progresso generale?

 

Si esalta la tecnica come risolutrice di tutti i problemi dell’uomo. Però non si valuta l’assoluta sproporzione tra i mezzi impiegati e i risultati raggiunti.

 

Secondo le aspettative di tutti i benpensanti il futuro avrebbe in serbo quei momenti di felicità che nel passato abbiamo soltanto agognato. La continua esperienza del dolore sarebbe una prova della gioia che da sempre attendiamo.

 

La vita è costituita dalla combinazione di eventi che avrebbero potuto non accadere e/o accadere in maniera differente con una diversa successione. Le nostre scelte, sempre incalzate dalla inesorabilità del tempo, cercano di appoggiarsi su motivazioni che vengono poi smentite. Tutto è accaduto a nostra insaputa e contro le nostre intenzioni. Se accettiamo lo scacco del presente  scorgiamo il passato come un labirinto che abbiamo percorso senza una mappa e da cui non siamo riusciti a venir fuori. Le istruzioni elargite da chi è vissuto più di noi servono a poco, perché gli accadimenti non sono mai identici e i consigli si reggono su presupposizioni infondate.

 

Il filosofo, messo di fronte a una telecamera e a un microfono, deve pensare in diretta, rispondere, senza quasi riflettere, alle provocatorie domande di un giornalista. Si rivolge al grande pubblico e deve adeguarsi al gusto di chi è abituato alla solita dose quotidiana di notizie clamorose, all’impaziente attesa di una svolta epocale. Diviene un attore che recita il suo ruolo da intellettuale che si dibatte tra gli intrichi del paradosso.

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