Buona educazione

 La scuola non dovrebbe proporsi come scopo principale la creazione di buoni cittadini e/o buoni lavoratori al servizio dell’apparato produttivo. In tal caso si dovrebbe parlare di addestramento. L’educazione dovrebbe innescare nell’educando la consapevolezza dei propri processi di ragionamento e apprendimento. L’allievo non deve ascoltare passivamente il maestro, deve emularlo.

 

Della gran massa di informazioni a cui siamo esposti quotidianamente, ben poche sono quelle che ci riguardano veramente, ancora meno quelle che si incideranno nella nostra memoria. Di solito le notizie dell’indomani cancellano quelle del giorno precedente. Ingurgitiamo novità in maniera tale da non poterle digerire. La nostra vita è sempre incompleta, tesa tra le informazioni di ieri, che abbiamo dimenticato e quelle di domani, che dobbiamo annusare.

 

Dipenderà forse dalla volontà di potenza il fatto che qualsiasi istituzione si fonda su un sistema di gerarchie?  Ad esempio il matrimonio non ha cominciato a vacillare quando i legami che stringevano la coppia si sono allentati?

 

La nostra identità è un impasto di convenzioni imposte e/o negoziate con gli altri.

 

 

 

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Gli uomini che si professano soddisfatti di vivere e si dichiarano sicuri di sé per le strade del mondo, li sorprendi, talvolta ad accapigliarsi per una notizia apparsa su un giornale. Evidentemente prendono troppo sul serio se stessi e credono di poter guardare nei mass-media come in uno specchio. Le notizie riprodurrebbero tutto ciò che accade e grazie a esse si potrebbe scavare lo spesso strato della realtà, da cui spunterebbero, come patate le verità certe

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