Ingenuità

 È ingenuo ritenere che nel futuro le cose possano andare meglio perché il tempo gioca a nostro sfavore. La vita si consuma giorno dopo giorno; irrevocabilmente, passo dietro passo ci incamminiamo verso l’atto finale. La speranza non è una virtù, ma un grumo di desideri inappagati. Come il giocatore che più perde, più è convinto di vincere nella mano successiva, l’utopia reagisce a ogni sconfitta puntando più aspettative dul futuro, convinta che avrà sempre qualcosa da puntare.

 

L’uomo moderno non ha alternative. Deve raggiungere la felicità e crede di poterla agguantare solo avanzando. La sua vita è un continuo inseguimento verso un traguardo che inesorabilmente si allontana.  Per raggiungere una speranza di gioia è stato inventato il progresso.

 

Chi venisse costantemente incitato a godersi la vita, in realtà non potrebbe goderla in quanto posto in uno stato di continua tensione verso un obiettivo fissato a priori.

 

Di quale categoria oggi si può affermare che goda di un elevato prestigio sociale? Medici, giudici, professori, avvocati, impiegati? Ma tutti si lamentano delle disfunzioni degli ospedali, quotidianamente i giornali tuonano contro le lungaggini della giustizia, l’inerzia della scuola, l’arroganza della burocrazia. Le istituzioni vacillano e nessuna sembra in grado di attaccare i cocci delle minute certezze, sostenere i piccoli passi che accompagnano l’esistenza giornaliera. Si parla in continuazione di crisi dell’arte, perdita di valori fondanti; la scienza  va alla deriva (almeno secondo PAUL VIRILIO, La bomba informatica, Milano, Cortina, 2000, p. 2). Le azioni non hanno più uno scopo visibile dagli agenti. Le vacanze diventano più impegnative del lavoro.

 

La fede nel progresso prevede, in tempi più o meno brevi, la soluzione di tutti i problemi che possano riguardare l’uomo, grazie all’impegno della scienza e della tecnologia. Non si avvede che spesso problemi imprevisti spuntano dietro ai trionfi scientifici. La scoperta dell’energia atomica ha scatenato la questione del suo impiego bellico e, successivamente, della sicurezza delle centrali nucleari. I progressi della biologia hanno messo in discussione situazioni stabili per millenni quali la determinazione della paternità e della maternità. Scienza e tecnica non aprono strade rettilinee, ma sentieri contorti, non percorribili senza opportune precauzioni. Il progresso non può consistere in un accumulo di conoscenze o nella promessa di un futuro migliore. Quello che normalmente accade nel mondo non ha un senso che la scienza possa impegnarsi a svelare o che una chiesa possa, al momento opportuno assicurare ai propri fedeli.

 

Fin dalla culla assegnano all’individuo un programma da realizzare.

 

Vogliono tutto il potere, ma declinano qualsiasi responsabilità.

 

 

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