Semper eadem

 Scuola, Chiesa e Famiglia si sono occupate accanitamente della mia educazione. Le ho prese troppo sul serio e ben presto mi sono sentito inadeguato a vivere.

 

I magnifici anni Sessanta-Settanta quando l’Italia cresceva a sua insaputa! I padri lavoravano tenacemente e i figli potevano permettersi di contestare il sistema.

 

I sessantottini, che tanto contestavano i loro genitori, alla fine hanno tradito i propri “ideali” e si sono dimostrati peggiori dei propri padri, abbandonando i propri figli alla deriva del futuro.

 

Il dirigente è il servo padrone della pubblica amministrazione. Come servo controlla il comportamento dei propri dipendenti e finge di non vedere le infrazioni anche quando sono gravi. Tramite la soggezione ai politici s’impegna a far carriera, il che equivale a guadagnare più soldi in una società dove tutto si misura a denari.

 

Gli uscieri sono i padroni dei pubblici uffici: entrano ed escono quando vogliono; se stanno seduti chiacchierano sui pettegolezzi dei propri  colleghi.

 

Ci sono svariate tipologie di giornalisti: la più potente è quella in simbiosi con la politica. Deve tenere impegnate le coscienze che, grazie all’impegno dei politici, ci attende un meraviglioso mondo alternativo.

 

Dagli schemi mediatici i politici elargiscono promesse a buon mercato; gli esperti, intervistati dai giornalisti emettono pareri rassicuranti e il mondo procede come un treno in perenne ritardo.

 

Negli ultimi due secoli di storia è palese il deragliamento della modernità della modernità che i suoi apologeti non riescono più a mascherare se non con giochi verbali: post-modernità, tardo-capitalismo.

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