Arcana imperii
Alle sue origini la sinistra era rivoluzionaria (prevedeva
la caduta imminente del capitalismo e la
sua sostituzione con la dittatura del proletariato). Tale è rimasta per un
lungo periodo, nonostante le numerose confutazioni degli avvenimenti. Infine,
dopo il crollo dell’Unione Sovietica, è divenuta, salvo varie frange di oltranzisti,
riformista.
Fallite miseramente le rivoluzioni, a ogni crisi i
leader promettono riforme radicali. I riformisti (originari o convertiti) assicurano
di migliorare la società futura, stilando programmi pluriennali di sviluppo, progetti
di risanamento a lungo termine. Con le promesse cercano di diminuire il numero
degli incerti, convincerli che, nonostante tutto, vivono nel più perfetto dei
regimi possibili.
Abbiamo due istituzioni che si contendono la nostra
educazione: lo Stato, che ci impartisce i civici doveri, necessari per vivere
in società, la Chiesa che ci addestra a guadagnare la vita ultraterrena. In
certi periodi le due forze hanno agito di comune accordo e si sono sostenute a
vicenda. Oggi lo Stato laico esige la propria autonomia nell’edificazione dei
propri cittadini, mentre la Chiesa persiste (insiste) nella sua missione di
guidare le anime lungo il tortuoso sentiero che conduce alla casa del padre.
La Chiesa, per
evidenziare il suo primato, proclama che il suo regno non è di questo mondo, ma
il cristianesimo credo che sia l’unica religione del globo a conservare uno
stato nazionale (retto da una monarchia assoluta), riconosciuto diplomaticamente
da numerosi altri stati.
Un’inchiesta rivela che solo il 12% dei giovani ha
fiducia nella Chiesa cattolica, solo il 2% nei partiti. Eppure queste due
istituzioni si contendono il controllo della società.
C’è chi si adatta alla conformazione della propria
prigione (addirittura scambia battute con i secondini) e, tutto sommato, la
trova confortevole.
Chi predilige la conoscenza dovrebbe evitare di
apparire sui media, che quasi sempre la distorcono. Dovrebbe condividerla con i
suoi amici e i suoi pari. Il lavoro sistematico di chi ricerca la conoscenza
nei diversi campi del sapere e, senza averlo previsto in anticipo, trova una
conferma e/o una revisione delle proprie aspettative, è di per sé gratificante.
Dovrebbe essere indifferente agli applausi delle folle che partecipano alle
conferenze come se la cultura si trasmettesse per emanazione. Non compila
curricula, non partecipa ai giochi di potere dell’accademia che spesso somigli
a una associazione mafiosa. Non si fa carriera se non si sale i gradini in
ginocchio.
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