Aforismario

 In uĖna delle tante inchieste sulla condizione giovanile, la felicità viene fatta convergere nei rapporti affettivi (la famiglia, gli amici, la coppia) e nelle aspettative sul futuro (nell'indagine si chiede: "quanto ti senti capace di pensare e progettare il tuo futuro"?). Basta una breve disanima per vedere come questi pilastri, tanto decantati, scricchiolino. La famiglia assomiglia a un contratto a termine, sigillato dalla reciproca diffidenza, dove a guadagnare sono gli avvocati: si consideri l'alta percentuale di separazioni e divorzi, per tacere delle violenze domestiche. Inoltre il distacco tra le varie generazioni è abissale, gelato dalla comune indifferenza. I giovani trascorrono gran parte della giornata connessi ai social network, dove si rivolgono a centinaia di "amici", che in realtà sono degli sconosciuti con i quali non è possibile stringere un rapporto fiduciario. Si ritrovano a notte fonda nelle discoteche, dimenandosi al ritmo di musiche assordanti, impegnati nello (s)ballo collettivo. L'amore più che di gioia è fonte di dolore e turbamento, come afferma la poesia greca a partire almeno da Archiloco, per non nominare la lirica occitanica e la lunga tradizione petrarchesca. Quanto al futuro non va dimenticato che è il tempo dell'incertezza (su questo insistono in particolare sia i filosofi stoici che gli epicurei); tanto più oggi che viviamo nel tempo dell'accelerazione senza tregua dove il divenire ci sorprende sistematicamente e ci vediamo costretti a inseguire l'avvenire con il fiato in gola. In questa situazione il futuro da promessa si è trasformato in minaccia.


E' la reciproca fiducia il collante delle relazioni sociali, mentre oggi tutti si guardano con sospetto e si accusano vicendevolmente della situazione precaria. L'auri sacra fames non aiuta di certo a regolare la competizione di tutti contro tutti. Il cittadino non si fida del politico, ma nei momenti di crisi (si consideri che viviamo in uno stato di crisi permanente) si rivolge a lui come se fosse un taumaturgo. Il politico non si fida del cittadino, ma si adopera a carpirgli il voto con promesse mielate. Il cittadino non si fida della legge, che cammina con passo di tartaruga, e tenta sovente di aggirarla. Il legislatore non si fida del cittadino, considerandolo un potenziale malfattore.



Commenti

  1. Come scriveva Il compianto Z. Bauman viviamo in una società liquida dove tutto scorre ed in assenza di punti di riferimento ciò che si vive è un perenne stato di incertezza in tutti gli ambiti del sociale
    ed anche economico Condivido lo iato abissale che esiste tea le generazioni dove i giovani non considerano e non rispettano l anziano come un bagaglio di esperienze da ascoltare e prendere d esempio ,ma come una persona da rottamare ....che da fastidio ....dal punto di vista economico, che non consuma quindi inutile. Le istituzione educative si sono calibrate su questo nuovo paradigma da cui origina una nuova visione del mondo prettamente umana. Siccome é una nostra prerogativa dare un senso alla vita....oggi il senso è in questi termini

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