Specchio televisivo
I politici dispensano privilegi per guadagnarsi
un’adesione interessata da uomini che possono prosperare solo sotto la loro
protezione.
Uno degli sport preferiti dai giornalisti, sempre
intenti a confondere i propri lettori, è quello di interrogare economisti, più
o meno famosi, sulle future sorti finanziarie del mondo occidentale o del mondo
tout-court.
Le persone comuni si specchiano ogni giorno nello
schermo televisivo.
La società di massa umilia l’istinto
all’autoaffermazione, con la sua spettacolarità esalta la banalità.
Viviamo sotto l’impero della pubblicità, una
pubblicità scaltra, che si propone di formare il consumatore onnivoro: di cibi,
vestiti, macchine, dischi, progetti. sogni…
L’uomo di successo pensa di essere astuto occultando i
propri pensieri, fingendo di aderire alle credenze della maggioranza, Eppure: dolou
…me legein a tis fronei (EURIPIDE. , Phoen.392).
Ê da schiavi non dire quello che si pensa.
Sono pochi quelli che intrattengono le relazioni
sociali a viso scoperto. I più preferiscono indossare una maschera per non
esporsi in prima persona. Ma in questa maniera riducono la propria visuale.
L’apparato dichiarerà sempre di agire in nome della
felicità generale. Ma “può un individuo riconoscersi tutto nelle sole dinamiche
– quanto si voglia complesse, ma pur sempre finite – che il sistema ha
organizzato”? (S. MORAVIA, L’esistenza ferita. Modi d’essere, sofferenze,
terapie dell’uomo nell’inquietudine del mondo, Milano, Feltrinelli, 1999,
p. 207).
L’amico è la persona con cui puoi parlare apertamente.
Con lui si può dire ciò che si pensa. Non sussiste il timore di urtare la sua
suscettibilità, il pericolo che quanto abbiamo confidato possa essere usato
contro di noi. In alcune circostanze lo eleggiamo a giudice di noi stessi. A volte ci atteniamo al suo
parere e non ci offendiamo se critica il nostro comportamento, addirittura non temiamo di rivelargli i nostri punti
deboli. Con lui non siamo costretti a recitare i sentimenti che non proviamo, ma
che bisogna manifestare se si vuole essere accettati nel mondo. Non dobbiamo
ricoprirlo di lodi convenzionali, per ringraziarlo basta un cenno, un tono
della voce.
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