Nuovo
L’attuale borghese occidentale è agiato? Forse, a
giudizio di qualche sociologo. Ma il diretto interessato non se ne rende conto.
Ora i politici si propongono di organizzare
l’educazione al benessere. Da tempo l’uomo occidentale ha delegato la propria
felicità alle istituzioni.
Negli incontri fortuiti tra vecchi compagni di scuola,
vecchi colleghi di lavoro s’innesca il rituale della memoria. Ma si tratta di
una memoria spuria, che si limita a fingersi soddisfatti per tutto quanto ci è
accaduto.
Ouk eimi axios emauton lupein
( MARCO AURELIO, 8, 42). Non affliggere se stessi … sarebbe già un buon
risultato. Ma irraggiungibile se proiettiamo continuamente la nostra vita verso
il futuro.
Il “nuovo” è la bandiera della modernità. “ A questo
aggettivo la modernità attribuisce un immenso valore: esso indica la
trasformazione e la realizzazione del cambiamento, è la parola d’ordine che
annuncia l’uscita da una condizione inadeguata e insufficiente”. (STEFANO
ZECCHI, Sillabario del nuovo millennio, Milano, Mondadori, 1995, p. 24).
A questo idolo immoliamo quotidianamente la nostra tranquillità.
Ciò accomuna cristianesimo e marxismo è il mandato
missionario. Tutti, presto o tardi, dovranno accogliere le istanze di un’unica
(la vera) fede. Qualsiasi mezzo è buono per convincere i non credenti. In
questa maniera la religione, o la fede politica diventano un istrumentum
regni. Ogni comportamento che si discosta dall’ortodossia viene dichiarato
pericoloso per lo Stato.
L’agire dell’uomo moderno è una farsa che si protrae
giorno dopo giorno fino all’avvento della morte medicalizzata.
Nella civiltà del terzo millennio conta più la
razionalità o la persuasione, la conoscenza o la credenza? Quale intellettuale
organico ci può assicurare che i nostri pensieri riflettono la realtà delle
cose? Di solito, per confutare lo scetticismo, si denunciano le conseguenze
catastrofiche che una tale concezione arrecherebbe alla convivenza umana. Ma
possono durare a lungo i rapporti fondati
sul fraintendimento e sulla menzogna?
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