Enigma
L’apparato dispone di mezzi sempre più numerosi e
sempre più sofisticati per tenere sotto controllo le coscienze,
Come l’invenzione dell’orologio non ha risolto il
problema del tempo, così la riproduzione della vita in laboratorio non dipanerà
l’enigma dell’esistenza.
Ammesso che vi si un progresso, si tratta di un
procedere per uno scopo insignificante, che non ci accontenterà mai. La felicità può risiedere soltanto
nell’assenza di desiderio.
Chi sostiene che la tecnica sia strumentale e quindi
possa essere esercitata in maniera proficua o dannosa, in qualche modo si
riallaccia al pensiero cristiano, secondo il quale la libera volontà è un bene
“medio”, che può essere usato anche male.
Ma a questa convinzione non si giunge tramite la ragione, bensì
attraverso la fede.
Ê facile sfilare per le piazze continuando a scandire
slogan, che l’indolenza trasmette da generazione in generazione, illudersi di
percorrere la via maestra della storia.
Nella società di massa convivono l’assoluta divergenza
delle opinioni e la completa condivisione dei comportamenti.
La Chiesa non merita elogi particolari. Ê
un’istituzione come tante altre, con la sua ideologia, la sua gerarchia e la
sua burocrazia, che organizzano le proprie cerimonie con le relative
celebrazioni del proprio potere, sfruttando la volontà di credere delle masse.
L’azione, secondo la definizione di L. GEYMONAT ( I
sentimenti, Milano, Rusconi,1989, p. 126) è “un fatto che rinvia a qualche
individuo come a causa volontaria di esso”. Non c’è atto morale se non lo si rapporta a una libera scelta
individuale. Il fondamento di qualsiasi etica dovrebbe consistere nella
presupposizione che ciascuno conosca le conseguenze delle proprie azioni. Ma
questo diventa sempre meno possibile in una società sempre più complessa, dove
quasi tutti lavorano per un apparato di cui ignorano gli scopi.
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