La morsa
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L’uomo contemporaneo è stretto dalle ganasce di una
formidabile tenaglia. Da un lato il giornalismo sbandiera il fatto straordinario che “fa
notizia” perché si discosta dalla serialità degli avvenimenti comuni: il
delitto tanto più interessante quanto più oscuro è il movente, la vincita di
una grossa somma in una delle tante lotterie, l’amore più recente di una
principessa, di un’attrice famosa o di un calciatore miliardario. Dall’altro
canto la statistica assomma tutti gli eventi insignificanti, misura in
percentuali la natalità, la mortalità, la criminalità, le probabilità di un
futuro diverso, cerca di condizionare i comportamenti di una massa anonima che
consuma meccanicamente i prodotti di un’industria sempre più invasiva. Le due
tendenze comprimono la coscienza in un ammasso di opinioni inverificabili.
La speranza di novità straordinarie si accompagna
all’angoscia di catastrofi terrificanti. Sia le une che le altre preannunciano
la fine del mondo. Sia le une che le altre preannunciano la fine del mondo. Di
fronte ad essa si intersecano l’esaltazione e il terrore dell’apoteosi e/o del
disastro. L’esistenza diventa un gioco d’azzardo in cui bisogna puntare tutto
in una sola mano. La certezza della vittoria si incaglia nella probabilità
della disfatta.
Non c’è niente di fisso nella condizione umana. Tutto
varia a seconda delle circostanze. L’eroe è colui che non accetta di adeguarsi
alla contingenza e per questo è destinato a perire tragicamente. Nel Novecento
abbiamo visto la malvagità organizzarsi a sistema e interi popoli adattarsi ad
essa. La bontà è sicuramente più discreta e più difficile da individuare.
Possiamo indovinarla nel comportamento di qualche santo.. Gli ingenui potranno
attendersela dalle promesse di qualche politico.
Se comprendere significa attribuire un senso alle cose,
bisogna ammettere che noi non comprendiamo la nostra esistenza dal momento che
non riusiamo a dare un significato alle nostre azioni che, d’altra parte, non
sono decise da noi, ma dalla pubblicità. La televisione proclama di insegnarci
a essere felici e noi siamo prontissimi a interiorizzare i suoi suggerimenti.
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