Adynata
Nella società, che insegue l’innovazione a ritmi sempre più serrati, la felicità coincide nel possesso e nell’uso indiscriminato di aggeggi prodotti dall’elettronica, nel vivere velocemente e rumorosamente.
“Cambiamento non è rivoluzione ma riforma radicale” (
EUGENIO Scalfari, “Repubblica “ internet 24/02/2013). Parole di un ex tribuno. Non
è affatto palese quali possano essere le conseguenze di una rivoluzione, né di
quelle rivoluzioni anestetizzate che sono le riforme.
Non esistono più Cesari, Napoleoni o altri capi che
possano violentare la Storia. Gli eroi, gli attuali unti dal successo sono attori,
cantanti, calciatori e rock-star, che riempiono gli stadi con le loro
performance multimediali.
Perché i “potenti della terra”: presidenti, ministri,
prelati, “teste coronate” danno vita a periodiche manifestazioni mediatiche, tra
imponenti misure di sicurezza e milioni di sudditi che si accalcano per vederli
da vicino? Non finisce mai la voglia di riverire chi ci comanda , anche se lo
fa con risultati deleteri? Cercano sempre qualcuno da adulare in terra e di
anticipare l’altro mondo su questo mondo.
Vestiti dagli stilisti più famosi, carichi di gioielli
proclamano che il potere consiste nel servire i deboli. Intanto le first ladies
lanciano baci all’umanità in delirio.
Mediocri attori comici recitano una tragedia che non
ha mai un epilogo. Il pubblico frastornato rimane attaccato alle sedie anche se
si avvertissero scosse di terremoto.
Taumaturgia postuma: presidenti, ministri, sindaci,
direttori generali si sentono sempre in dovere di confortare la popolazione dopo
i disastri.
L’inquinamento informativo non può che provocare
l’inquinamento ideologico.
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