Politeia

 L’uomo, nella sua avidità, vorrebbe possedere l’universo, che, rischiarato dalla scienza, contrariamente alle sue aspettative, si rivela momento dopo momento sempre più privo di valore.

 

Sono i politici a stabilire i finanziamenti sia per lo scienziato, che indaga le complicate leggi dell’universo, sia per il presidente di un circolo di quartiere che organizza una sagra paesana. Se dovessimo stabilire una classifica dei vari mestieri sulla base dei loro guadagni e alla loro esposizione mediatica, al primo posto si attesterebbero, con grande vantaggio, i calciatori.

 

Passati i tempi del connubio tra trono e altare, la Chiesa finge sempre più di essere un’alternativa al potere politico, invischiato nelle vicende di questo mondo, che scontentano le maggioranze silenziose e rumorose.

 

Una vita ordinaria a cui quasi tutti aspirano: un lavoro, una famiglia, una televisione sempre accesa, una settimana di vacanze estive, una di vacanze invernali.

 

Nonostante i profeti del nuovo millennio hanno affermato con largo anticipo di aver programmato i destini dell’umanità, il futuro si incaglia sempre nell’evento che non era stato previsto.

 

Non è facile eliminare l’illusione di avere qualcosa da insegnare, di capire come dovrebbe andare il mondo.

 

Si sentono investiti da una missione salvifica e affermano con orgoglio di sacrificarsi per un ”idea”. Lavorano per la società futura senza poter conoscere i risultati del proprio impegno, convinti fermamente che saranno ringraziati dai posteri.

 

Il supplizio di Tantalo: non fai che prepararti a un futuro che non ti appartiene e che, di volta in volta, ti sfuggirà di mano.

 

Basta riflettere sul ruolo che la medicina ricopre nella nostra società per constatare quanto il dolore sia connaturato alla vita.

 

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