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 "Nessuno può arrestare il progresso che avanza"- sentenziano gli esperti mediatici - " i destini privati devono essere assimilati ai destini generali".

Se il mondo non ha un senso diviene assurda la fiducia nel progresso. Ma senza questa fiducia la società crolla. Storici, filosofi, sociologi e preti sono stati di volta in volta arruolati per scoprire oasi di felicità.

Non c'è differenza tra vendere merendine e diffondere ideali politici.

Le maggioranze danno in appalto la propria coscienza agli opinion maker.

La vita anonima ruota sulla servile ammirazione per il successo.

L'esperienza estetica dimostra che esistono attività umane non indirizzate al profitto.

La ragione, anche la più sprovveduta, percepisce senza difficoltà due certezze: la fuga del tempo e l'ineluttabilità della morte.

E' proprio vero che la novità coincide con il progresso? 

Si può conseguire il successo senza compiacere il potere?

Un'esistenza dotata di senso dovrebbe essere in sintonia con le nostre aspettative. Ma c'è sempre l'imprevisto pronto a smentirci.

La ricchezza da mezzo per procurarsi i vari beni, è divenuta un bene in sé, da accumulare con speculazioni finanziarie, la misura della felicità.

Forse se con il pensiero non anticipassimo la nostra morte, non avremmo coscienza del tempo, non vivremmo in funzione di eventi futuri.


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