Atarassia

 La felicità non viene presentata come difficile conquista personale (limitazione dei bisogni, ascesi, conquista dell'atarassia), ma come un diritto universale ovvio e/o una benevola elargizione del potere che alimenta i nostri desideri.


Barattano l'atarassia con l'aspettativa di ottenere una ricompensa in un futuro più o meno remoto.


L'insoddisfazione  per il presente si può coniugare sia con il rimpianto per il passato sia con la spasmodica attesa di un futuro rivoluzionario.


Dicono che l'ottimismo sia il sale della vita. Evitano di esprimersi sulla qualità della pietanza.


A un certo punto della tua vita, durante uno dei tanti rituali pranzi con i parenti, arrivi ad intuire che quei volti, ora sorridenti e ammiccanti, saranno gli stessi che, seri e compunti, accompagneranno il tuo funerale.


Se il saggio antico "vivit enim praesentibus laetus, futuri tranquillus" (SENECA , De vita beata, 26, 3), l'uomo contemporaneo vive orientato completamente al futuro. La sua esistenza è un'attesa ininterrotta di ciò che, si suppone, dovrà accadere, benché gli eventi lo colgano puntualmente impreparato. Ogni giorno prosegue la sua corsa cieca sull'orlo del precipizio. Questo succede perché l'idea moderna di progresso "punta alla conquista del futuro, che intende inaugurare per l'umanità un'epoca nuova e felice" (SALVATORE NATOLI, Il buon uso del mondo. Agire nell'età del rischio, Milano, Mondadori, 2010, p. 84-85).


La ricerca ad oltranza della felicità va a cozzare contro l'aleatorietà della condizione umana. Non siamo venuti al mondo per nostra scelta; l'universo non è organizzato per i nostri scopi.


Un treno procede nel buio completo. Non distinguiamo nulla del paesaggio; non immaginiamo affatto la destinazione. L'unica cosa che riusciamo a percepire è la continua accelerazione. I più chiamano questo aumento di velocità progresso.


Forse per essere felici non bisogna essere esigenti. "E' stato il più bel giorno della mia vita"! Gridano le masse, se la propria nazionale di calcio vince qualche trofeo.


Gli economisti prevedono tutto tranne le disfatte dell'economia.

Commenti

Post più popolari