Accelerazione

 Siamo seduti su un pullman che procede a folle velocità e continuamente accelera la sua corsa. Ignoriamo la destinazione e non sappiamo se si fermerà a un capolinea o si schianterà contro un ostacolo.


Si deve crescere sempre di più, produrre di più per consumare di più. In tal modo aumenta l'accelerazione, che procede a ritmi vertiginosi in assenza di uno scopo, assieme alla sensazione di aver perso tempo.


La macchina che produce ricchezza, anche se guasta, non rallenta la sua corsa. E' pronta a travolgere chiunque intralci il suo percorso.


Achille pié-veloce e la tartaruga: i tempi della finanza e i tempi della burocrazia.


L'economia ipercompetitiva dove tutti devono darsi da fare per guadagnare sempre di più è la versione aggiornata del bellum omnium contra omnes. Ma è impossibile che tutti diventino ricchi come non tutti i partecipanti a una lotteria possono vincere. Sarebbe sufficiente che nessuno si trovasse nell'indigenza e non si abbandonasse a desideri eccessivi e per questo non raggiungibili. "Primus habere quod necesse est, proximus, proximus quod sat est". (SENECA, Ep., 2, 6). Però la pubblicità ci incita a consumare prodotti non necessari.


L'uomo con famiglia e figli a carico ha impegnato il resto della sua esistenza, ha contratto un mutuo che non riuscirà mai a estinguere.


La mia generazione ha vissuto in uno stato di eccezione permanente, nell'impaziente attesa del cambiamento epocale: dai fasti del Sessantotto, che preannunciava una palingenesi integrale alla caduta ingloriosa del comunismo; dalle periodiche crisi economiche ai trionfi della rivoluzione digitale, che decreta il primato dell'avvenire con la radicale trasformazione dei manufatti e delle coscienze.


Il sapere non consiste nell'accumulare il maggior numero possibile di nozioni (tanto meno di informazioni) o nell'allestire i trionfi della tecnologia. Si fonda sul tentativo di trovare, nei limiti del fattibile, una formula che garantisca una esistenza esente da affanni.



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