I frutti del futuro
Secondo una supposizione totalitaria l'uomo è lanciato verso il futuro, a conseguire senza sosta progressi tecnici e scoperte scientifiche.
Ci si rifiuta ostinatamente di interrogarsi su che rapporti ci siano tra la persistente crisi economica e l'incessante innovazione tecnologica.
Il progresso è la legge della tecnica, ma si tratta di un processo senza scopo: Crono che divora i propri figli.
Nei progetti più riposti della scienza l'uomo diventa un essere superfluo
Qualsiasi tradizione è destinata a infrangersi contro gli scogli dell'innovazione permanente e a naufragare nel caos.
Ho rifiutato la vita piccolo-borghese che la società mi concedeva quasi in elemosina: una casa ammobiliata, una moglie, un'auto e un paio di bambini; mentre la maggioranza dei miei coetanei l'ha mendicata per un periodo più o meno lungo fino a ottenerla. Non ho voluto diventare genitore ed educatore.
"Distruggere l'antico e incoraggiare il nuovo". Motto delle guardie rosse. "Studiando l'antico si conosce il nuovo". Principio confuciano.
L'abuso del potere corrompe ed è corrotto.
La volontà dei rappresentanti dovrebbe rispecchiare la voluttà dei rappresentati.
I tempi della politica sono elefantiaci perché si procede con estenuanti compromessi rischiando sempre lo stallo. I tempi della finanza sono fulminei: basta un clic per spostare miliardi da una parte all'altra del globo.
Dopo trenta anni di folcloristiche mobilitazioni antiborghesi (tra cui vanno inseriti i manifesti degli intellettuali che esortavano a votare un partito di sinistra) la borghesia è diventata più influente e potente.
Il Sessantotto è stato la rivolta dei figli contro i padri, degli studenti contro i professori. Da entrambe le parti la resa è stata incondizionata.
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