Considerazioni globali

 Si può negare il male del mondo attribuendo la sua credenza a un nostro errore di valutazione degli eventi (in fondo che cosa è la nostra ragione in rapporto alla complessità dell'universo?) o al nostro egoismo che confonde il proprio particolare con la totalità dell'essere. Tutto il reale è razionale tutto ciò che accade avrebbe la sua giustificazione per il semplice fatto di accadere. Ma non si può negare la sofferenza di ogni essere vivente, che istintivamente cerca di evitarla e, quando ne è colpito la manifesta con sintomi inequivocabili e non attende altro che in qualche modo cessi. L'uomo diventa cosciente del proprio io attraverso la sofferenza. La medicina è nata con l'intento di eliminarla o almeno di lenirla e non si riesce neppure minimamente a immaginare quando il suo compito potrà esaurirsi. Il dolore è consustanziale alla vita.


Non è che si confonda il miglioramento del mondo con l'aumento della sua manipolazione?


Al Dio cristiano si attribuiscono, tra l'altro, la creazione, la rivelazione, la redenzione, la provvidenza, l'ascolto delle preghiere, i miracoli e il giudizio universale. Ma la provvidenza non è in contraddizioni con l'ascolto delle preghiere e i miracoli? Se tutto  è stato previsto per il meglio che senso hanno le richieste particolari e gli interventi particolari?


La fede ai tempi di Internet. Anche la Chiesa, che si presenta come l'unica alternativa al capitalismo, non disdegna di applicare le tecniche del marketing per mobilitare i fedeli.


Il marketing della Chiesa non si differenzia da quello di un'azienda qualsiasi. Inventa gli eventi più spettacolari per catturare il consenso.


Il mestiere più proficuo per gli ortodossi è andare a caccia di eresie.


La scienza non dimostra la nostra onnipotenza, ma la nostra precarietà. Ad ogni nuova scoperta si estende l'orizzonte della nostra ignoranza.


Che il mondo sia razionale è un postulato, una premessa non dimostrata, su cui ruota l'intera esistenza.


Le virtù teologali sono state sostituite dalle virtù manageriali.


Il mondo globalizzato è controllato da un governo ombra: la criminalità organizzata.


Nelle alterne vicende dell'eterna contesa tra "guardie e ladri" sostanzialmente sono i "ladri" a prevalere.

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