Così va il mondo

 Si costruiscono grattacieli su fondamenta di argilla. Poi ci si stupisce e ci si indigna se crollano alla minima scossa.


A capodanno è ipocrita augurarsi che l'intera Umanità sia felice, è sciocco non riuscire a comprendere che la vita è fondata sul dolore. Tutti sono nati piangendo, tutti moriranno sospirando dopo aver visto amici e parenti subire la stessa sorte.


In fondo la nascita è una condanna a morte dilazionata.


Passeggiando per le strade continuo a confonderti con qualche adolescente che, con un sorriso trasparente, sfida la vita convinta che sia fatta per lei. Spero di non doverti incontrare per caso, ora che hai superato la mezza età e ti avvii verso il declino offrendoti in ostaggio ai cosmetici o accudendo i nipoti.


Potere e contro-potere (gli indignati) si a (con)frontano separati dalla polizia in tenuta antisommossa.


Gli statisti sono diventati commessi viaggiatori: si spostano da un Paese all'altro e si scambiano ore rotundo reciproci elogi per esorcizzare una crisi.


Dovremmo far notare ai futurologi iconoclasti che in gran parte "siamo il nostro passato". Privi del passato, ci aggireremmo nel mondo come ubriachi o come smemorati incapaci di ritrovare la propria dimora.


L'uomo è davvero nato per infrangere i propri limiti o in realtà si riduce a differirli?


Il conflitto  è il fondamento della politica: l'avversario è il nemico da convertire o annientare.


S'arrogano il privilegio di prendere le decisioni per il bene del paese e dell'umanità. In realtà sono degli illusionisti che mimetizzano i propri interessi.

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