Aforismario

 Il cristiano dovrebbe impegnarsi su questa terra per guadagnarsi una "fèlicitè  future et inconnue" nell'oltrevita. In realtà, questa condotta vale per i giorni festivi. Nella vita ordinaria i cristiani, come tutti gli altri, seguono le regole della società industriale, che esige una felicità immediata, basata su una competizione senza esclusione di colpi e il consumo del maggior numero possibile di merci, sull'arricchimento  e il libero dispiegarsi della sessualità.


La scuola è stata una farsa, dove, a fine anno, venivano promossi tutti indistintamente: e capaci e gli incapaci, chi si applicava e chi si disinteressava allo studio, Il lavoro è stato una tragicommedia, dove regnavano la disorganizzazione e fraintendimenti continui, degni del teatro pirandelliano; dove si impiegava il tempo a scaricarsi a vicenda le responsabilità.


La politica si fonda su concetti imprecisi e indefiniti. Tutti si proclamano progressisti. Ma questo termine che significa? Forse che la storia procede progressivamente verso il meglio ( anche questo un concetto non facile da stabilire)? Tutti si appellano al futuro, un tempo insussistente, in cui potrebbe accadere di tutto? Populismo non è etimologicamente una traduzione di democrazia? Quello che promettono non è un'escatologia laica?


Ė la reciproca fiducia il collante delle relazioni sociali, mentre oggi tutti si guardano con sospetto e si accusano vicendevolmente della situazione precaria. L'auri sacra fames non aiuta di certo a regolare la competizione di tutti contro tutti. Il cittadino non si fida del politico, ma nei momenti di crisi (viviamo in uno stato di crisi permanente) si rivolge a lui come se fosse un taumaturgo. Il politico non si fida del cittadino, ma a ogni elezione s'adopera a carpirgli il voto.



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