Alla Stazione

 



La stazione con la rete di fortuite

coincidenze può spezzare il velo

d'oblio chiuso sui nostri giorni:

riaffiori da un formicaio di volti

dagli scalini di un sottopassaggio.

E il pendolo dei sopiti pensieri

torna a oscillare, segna turbamento

negli sguardi e mani che allacciano

una stretta cordiale.

E parliamo di cose indifferenti,

mentre il mondo ci sta passando attorno

con un brusio d'api.

Sopra le nostre teste

l'orologio misura

inutili minuti;

gli altri affrettano i passi,

ci sfiorano coi gomiti.

Una voce metallica continua

a ripetere partenze e ritardi.




L'annuncio della tua partenza ti scuote,

traccia una smorfia

nel viso che sbiadisce dietro i vetri.

E tutto è come se non fosse stato.

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